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Prefazione
Liliana Segre
Un Cd come questo è importante per le molte cose che
tiene insieme e rappresenta: una musica che ancora
oggi si ascolta con piacere ed interesse, autori uniti
dall’essere stati perseguitati dal nazismo e alcuni morti
nei lager, ma anche l’occasione per riflettere su come
nel ‘900 dei totalitarismi anche musica e cultura fossero
vittime dei deliri sull’arte degenerata.
In effetti la musica di Ullmann e Zemlinsky fu vietata
nella Germania nazista ancor prima che Zemlinsky fosse
costretto a fuggire negli Stati Uniti o altri addirittura,
come Ullmann stesso e Tyberg, prima deportati e poi
mandati a morte nei campi di sterminio. Per altro
Marcel Tyberg, nativo di Vienna ma residente nei
territori della Repubblica di Salò controllati
direttamente dai tedeschi, prima fu internato alla
Risiera di San Sabba e poi, a seguito della scoperta di
una remota origine ebraica, avviato nel campo di
Auschwitz.
È noto come negli inferni concentrazionari nazisti gli
aguzzini organizzarono addirittura delle bande musicali
e dei gruppi coristici, a Theresienstadt furono persino
organizzate delle stagioni operistiche. Era un modo
diabolico di rendere davvero totalitaria, cioè tale da
compromettere l’intera esistenza umana, materiale e
spirituale, la realtà dei campi. Tra l’altro la presenza di
orchestrine composte da detenuti serviva anche a
camuffare meglio, durante le sporadiche visite dei
campi da parte della Croce Rossa, la vera natura di quei
luoghi.
Così poté accadere che proprio Viktor Ullmann pochi
mesi prima di morire realizzasse una composizione per
voce e musica ovvero accompagnamento pianistico, su
testo di Rainer Maria Rilke, dal titolo Il canto di amore e
di morte dell’Alfiere Christoph Rilke, ma anche una vera e
propria ‘opera da campo’ intitolata L’imperatore di
Atlantide. Il che per altro non sarebbe valso a scampargli
le camere a gas di Birkenau.
E dire che Zemlinsky ed Ullmann furono degli innovatori
del linguaggio musicale, appartenevano cioè a quella
avanguardia che faceva riferimento ad Arnold
Schönberg, anch’egli di origini ebraiche, e che fu
appunto fra le principali vittime della follia anche
culturale del nazismo. Quanto a Tyberg è noto come di
recente siano state ritrovate le partiture delle sue opere
e questo CD è un utile contributo alla loro conoscenza e
valorizzazione.
Senza dubbio infatti recuperare il senso autentico della
musica, dell’arte e della cultura, come vertici della
libertà e della creatività umana, costituisce il modo
migliore per opporre alla barbarie totalitaria non solo
una condanna di routine ma i sensi di un superiore
livello di civiltà e di dignità umana.
Liliana Segre
Sopravvissuta alla Shoah, il 19 gennaio 2018 è stata
nominata senatrice a vita della Repubblica Italiana.
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