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In questo nuovo CD il pianista e compositore Sergio Baietta compie un’operazione inedita: quella di "innestare" nella ineguagliabile scrittura pianistica di Chopin alcuni elementi “estranei”, che però, come avviene in ogni innesto ben riuscito, si armonizzano perfettamente con la musica chopiniana, che suona nuova e diversa, ma anche perfettamente naturale.
L’operazione di riscrittura (perché di questo si tratta: definire questi come degli “arrangiamenti” sarebbe improprio e riduttivo) rimanda, già nel titolo, a quella, monumentale, compiuta da Leopold Godowsky con i suoi 54 Etudes d’après Chopin. Potremmo definire le Etudes di Baietta come una sorta di “Godowsky 2.0”. Mentre Godowsky lavora sui gesti tecnici e sulla scrittura polifonica, invertendo le formule chopiniane e ricombinandole, Baietta lavora piuttosto sugli aspetti percettivi della nostra memoria musicale, facendo emergere dalle maglie del pianismo chopiniano frammenti di altre melodie che appartengono al nostro patrimonio di ascolto, e che solo in parte saremo in grado di riconoscere.
E, a ben vedere, non è poi così importante saper cogliere tutte le citazioni, più o meno celate, che Baietta dissemina nelle sue Etudes d’après Chopin, ma vale la pena lasciarsi trasportare nei cortocircuiti percettivi in cui egli ci conduce. E lo fa da vero virtuoso del pianoforte, visto che è lui stesso ad eseguire i 24 Studi, dimostrando un dominio e una naturalezza pianistica pari alla sua inventiva compositiva.
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