Little Things in odd shapes
Quella piccola idea chiamata Europa Cosmopolitismo e patrie. "Per me l’andare era sempre il massimo dei piaceri" Vittorio Alfieri, "Vita", Epoca Terza, cap. XII, 1806. La circolazione delle idee che fu protagonista del secolo dei Lumi, il Settecento, fu dovuta in gran parte all’evolversi e allo svilupparsi delle pubblicazioni e al diffondersi della carta stampata, nonché ad una radicalizzazione dell’istruzione che aprì le menti al sapere comparato. Essa però non si può disgiungere dall’intenso movimento di uomini che si afferma in questo secolo, non già come novità – tanto insito e primordiale è il muoversi alla natura umana (ora esplorazione, necessità economica, conquista, pellegrinaggio) -, quanto come fioritura di uno stile di vita, che inizia, proprio nel Settecento, a coinvolgere in modo particolare gli intellettuali: letterati, poeti, scrittori, artisti e musicisti. Gli artisti di questo periodo si sentono, infatti, veri cittadini del mondo e girano l'Europa spinti dalla curiosità intellettuale e dal desiderio di conoscere realtà, mentalità e modi di vita diversi. Portano con sé valigie, borse, nécessaire da viaggio, di cui inaugurano la moda, ma soprattutto, taccuini e carta da lettere, in cui appuntano, disegnano, riportano, con incredibile e non tramontata precisione, le impressioni, gli aneddoti, i ricordi dei tanti loro viaggi, utilizzando registri familiari e colloquiali e talvolta anche sapientemente diplomatici, toccando i vertici della più alta letteratura o della più avanzata indagine scientifica. La prosa di viaggio del Settecento diventa presto un
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