The Cello Sonatas by Beethoven
L'UTOPIA DELLA PROPRIA VOCE
Beethoven accompagna la vita di qualsiasi musicista ed
è impossibile immaginare di non dover convivere con
questa immensa personalità, Daniel Barenboim dice
che “la musica di Beethoven ci mostra la necessità di
spingere sé stessi al limite”. Beethoven possiede una
forza creatrice ed innovatrice che porta il musicista, lo
strumento e l'ascoltatore ad arrivare ai propri limiti
seguendo una visione utopistica della vita e perciò
soffrendo continuamente del confronto dell'individuo
con la limitatezza, l'impossibiltà dell'infinito e della
perfezione.
I numerosi racconti, resoconti, aneddoti su Beethoven ci
danno un'idea di ciò che era l'uomo, il musicista,
l'intellettuale Beethoven ma nulla più del testo musicale
che ci ha lasciato può aiutarci ad entrare nella sua
musica. Il testo, il codice, il gesto musicale nato dall'idea
e tradotto in tratto sulla carta è tutto ciò su cui alla fine
si concentra il lavoro del compositore e, nel caso di
Beethoven, una fonte infinita di ispirazione e
approfondimento per il musicista. Il testo musicale di
Beethoven, pensato, modificato, tormentato fino allo
stremo ha un qualcosa di evocativo, di mai definitivo e
allo stesso tempo stentoreo, di un'idea musicale
vulcanica, travagliata e inquieta. Un testo da cui
traspaiono un'inventiva ed una fantasia incontenibili ma
a cui Beethoven sovrappone una disciplina compositiva
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